Nella storia recente del giornalismo italiano raramente si è assistito a un momento tanto destabilizzante. Una diretta televisiva come tante, un talk sul solito sciopero generale, si è trasformata in un’esplosione mediatica che ha lasciato il pubblico stordito, la classe dirigente impietrita e i social in rivolta. Protagonista assoluto: Tommaso Cerno. Giornalista, ex senatore, volto scomodo e da sempre allergico ai compromessi.
Ma questa volta è andato oltre. Senza filtri, senza preamboli, ha puntato dritto al cuore di uno dei poteri più intoccabili della sinistra italiana: la CGIL.
Con accuse gravissime, nomi e cognomi, documenti in mano e una lucidità disarmante, Cerno ha demolito in pochi minuti l’immagine di Maurizio Landini, attuale segretario del sindacato. Ha definito la CGIL “un partito ombra”, accusandola di aver tradito i lavoratori per sedersi comodamente nei salotti del potere, svendendo battaglie storiche in cambio di visibilità, poltrone, e – forse – silenzi ben pagati.
Lo studio è piombato nel gelo. Il conduttore non ha saputo reagire. Gli altri ospiti hanno provato ad arginare il flusso, ma Cerno è andato avanti come un fiume in piena: gestione opaca dei fondi, nomine incrociate tra sindacati e politica, dirigenti che diventano consulenti di aziende partecipate mentre fingono di difendere i lavoratori.
La frase che ha spaccato l’Italia a metà è rimbalzata sui social come un boato:
“La CGIL non è più un sindacato, è un sistema di potere parallelo, senza legittimazione democratica.”
Twitter, Telegram, Facebook sono esplosi. Gli utenti si dividono: c’è chi parla di verità taciute per decenni, chi grida al tradimento, chi difende Landini accusando Cerno di fare il gioco della destra. Ma una domanda si ripete ovunque:
“Perché nessuno ha mai osato dire questo prima?”
Landini tace. La CGIL minaccia querele, ma intanto dentro al sindacato qualcosa si è rotto. Delegati storici iniziano a parlare. Denunce di pressioni, intimidazioni, boicottaggi interni emergono dopo anni di silenzio.
Siamo forse davanti alla fine di un’epoca? La sinistra sociale italiana ha perso definitivamente il contatto con la base? Oppure l’intervento di Cerno sarà la scintilla per una rinascita autentica e non più telecomandata?
Una cosa è certa: dopo quella diretta, nessuno potrà più parlare di sindacato senza ricordare quel giorno. Il giorno in cui la verità è esplosa, in faccia a tutti.