Quello che doveva essere un semplice pomeriggio di relax sul mare cristallino di Isla Verde si è trasformato in un incubo ad alta tensione. Eleonora Boy, giornalista sportiva di punta e moglie del cestista Danilo Gallinari, è stata aggredita da uno squalo in pieno giorno sotto gli occhi increduli di decine di bagnanti.
Il fatto è avvenuto in pochi istanti, senza alcun preavviso. Eleonora, attualmente incinta del suo terzo figlio, si trovava in acqua quando un esemplare – presumibilmente uno squalo limone – le ha morso violentemente la coscia. Il sangue, le urla, il panico: lo scenario sembrava uscito da un film dell’orrore, ma era tutto reale.
Trasportata d’urgenza all’ospedale di Rio Piedras, a Porto Rico, le sue condizioni sono state stabilizzate. I medici hanno confermato: la madre è salva, e anche il bambino non è in pericolo. Ma il trauma, fisico ed emotivo, resta enorme.
L’Italia si è stretta attorno a Eleonora Boy. Giornalista stimata, donna forte, madre devota, è diventata nel giro di poche ore simbolo di una resilienza straordinaria. Il web è esploso: messaggi, cuori spezzati, fan in lacrime, colleghi scioccati.
Eppure, non mancano le polemiche. Dove erano le autorità locali? Perché nessun avviso di pericolo in acqua? E soprattutto: perché una donna incinta era in mare senza alcuna vigilanza, in una zona nota per la presenza di squali?
Domande scomode che stanno spaccando l’opinione pubblica. C’è chi grida al sensazionalismo, chi accusa l’imprudenza, chi punta il dito contro la mancanza di protocolli turistici. Intanto, Eleonora – ancora sotto shock – ha ringraziato i medici e chiunque l’abbia aiutata a sopravvivere.
Questa non è solo la storia di una vacanza finita male. È l’inizio di un’ondata di rabbia, di domande, di battaglie per la sicurezza sulle spiagge. Perché se nemmeno una giornalista famosa, madre di tre figli, è al sicuro in acqua… allora chi lo è davvero?