Chi l’avrebbe mai detto? Il numero uno del mondo, fresco trionfatore di Wimbledon, si è ritrovato… con le spalle al muro. Non durante una finale, ma durante una semplice partitella amichevole di calcio tennis con il suo team.
Jannik Sinner è tornato in campo in vista dell’appuntamento di Cincinnati, primo passo verso gli attesissimi US Open. Ma prima delle battaglie sul cemento americano, si è lasciato andare a un momento di svago con il coach Simone Vagnozzi e il preparatore atletico Umberto Ferrara – lo stesso che aveva temporaneamente lasciato il team dopo il controverso “caso Clost”.
E qui è accaduto l’impensabile.
Durante il match amichevole, tra risate e colpi di tacco, Sinner è crollato. Ha perso. Ma non è tanto la sconfitta a far rumore, quanto la reazione: mentre Vagnozzi chiedeva a Darren Cahill di immortalare il momento, Sinner si è precipitato sul seggiolone, ha afferrato il telefono e ha cercato di far sparire ogni prova. Una scenetta goliardica? O una crisi d’ego di un campione che non accetta neppure una sconfitta a gioco?
Molti fan sono divisi. Da una parte, chi trova la scena “divertente e umana”. Dall’altra, chi si chiede: “Che immagine sta dando il numero uno del mondo? Perché questa ansia nel nascondere un momento di leggerezza?”
E mentre il mondo ride, Jannik ha già messo nel mirino gli obiettivi cruciali: confermare la vetta del ranking e affrontare l’ultima grande sfida della stagione. Ma l’episodio fa riflettere: dietro il sorriso c’è forse la pressione di chi sa di non poter sbagliare?
Nel frattempo, Cincinnati lo aspetta. E anche le telecamere.