Era arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto già privo di respiro, tra le braccia di una madre in preda al panico. Un bimbo di appena dodici mesi, originario dell’Abruzzo, ha perso la vita ieri sera nonostante i tentativi estremi di rianimarlo.
La donna, di origine romena, racconta che il figlio si era addormentato dopo aver mangiato. Poco dopo, il piccolo ha iniziato a vomitare. Lei ha provato a soccorrerlo e poi ha corso contro il tempo fino al pronto soccorso, alle 19:10.
I medici lo hanno intubato, hanno tentato ogni manovra possibile, ma il cuore del bimbo non ha mai ripreso a battere. Nessun segno esterno di lesioni, ma un dettaglio inquieta: poco prima del malore, il bambino aveva mangiato anche un biscotto. Gli inquirenti ipotizzano una polmonite abingestis — una grave infiammazione provocata dall’inalazione accidentale di cibo o liquidi nelle vie respiratorie.
La procura di Vasto ha disposto l’autopsia, che verrà eseguita all’ospedale di Chieti. Intanto, la salma è sotto sequestro. In questi casi, il rischio per i bambini molto piccoli è altissimo: le vie respiratorie sono strette, e il riflesso della deglutizione non è ancora maturo. Basta un istante perché un gesto quotidiano si trasformi in tragedia irreversibile.