Un dramma assurdo ha scosso la periferia sud di Milano nel pomeriggio di lunedì 11 agosto. Cecilia De Astis, 71 anni, è morta sul colpo mentre camminava lungo via Saponaro, travolta da un’auto con targa francese risultata rubata. Alla guida non c’era un adulto, ma un ragazzino di soli 12 anni.
A bordo con lui altri tre minorenni, due maschi e una femmina, tutti tra i 10 e i 12 anni. Secondo quanto ricostruito, il veicolo è stato intercettato poco dopo l’incidente dalla polizia locale, che ha rintracciato i giovanissimi in un campo rom della zona Gratosoglio, dove sono in corso perquisizioni.
La Procura per i minorenni di Milano ha aperto un fascicolo per accertare la dinamica e verificare eventuali responsabilità. Tuttavia, la legge italiana prevede che la responsabilità penale scatti solo a partire dai 14 anni: nessuno dei quattro, dunque, potrà essere imputato. Resta da chiarire come i ragazzi siano entrati in possesso dell’auto e se ci siano adulti coinvolti.
Gli investigatori stanno passando al setaccio gli spostamenti del gruppo prima e dopo l’incidente, mentre la procura valuta eventuali misure di tutela o intervento nei confronti dei minori. Una tragedia che riaccende il dibattito sulla giustizia minorile e sulle falle di un sistema che, di fronte a episodi simili, lascia i familiari della vittima senza un colpevole perseguibile.