Una notizia che scuote il mondo imprenditoriale italiano e commuove un’intera città: è morta Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata della storica azienda dolciaria Balocco. A confermare la notizia è stato il sindaco di Fossano, Dario Tallone, che ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali. Un segno chiaro: non è scomparsa solo un’imprenditrice, ma un simbolo.
Alessandra Balocco se n’è andata dopo una lunga malattia, affrontata lontano dai riflettori con la discrezione di chi è abituato a lavorare duro e parlare poco. Dopo la scomparsa del padre Aldo e del fratello Alberto, nel 2022 Alessandra era diventata la prima donna al comando dell’azienda di famiglia, fondata nel cuore del Piemonte.
Nonostante il dolore personale e il peso della responsabilità, aveva preso il timone con una visione precisa: valori familiari, sostenibilità, innovazione. Il 2023 l’ha vista guidare Balocco verso risultati importanti: 257 milioni di euro di fatturato, oltre 400 dipendenti, mercati esteri in crescita. E poi, la tempesta.
Perché Alessandra non è stata solo la regina del panettone. È stata anche la donna che ha affrontato in prima linea il “Pandoro-Gate”, la crisi reputazionale nata dalla campagna pubblicitaria con Chiara Ferragni. Una vicenda che avrebbe potuto travolgere chiunque. Ma Alessandra ha risposto da leader. Con dignità, lucidità, determinazione.
Nel suo primo discorso da presidente disse:
“Con grande orgoglio, impegno e consapevolezza prendo il timone dell’azienda nel rispetto della nostra storia e pronta a traghettarla verso il domani.”
E lo ha fatto. Fino alla fine.
La sua morte lascia un vuoto enorme. Nella famiglia. Nell’azienda. Ma anche nel cuore pulsante dell’imprenditoria italiana. Perché Alessandra Balocco non era solo un cognome importante. Era una donna che aveva trasformato il lutto in forza, e la tradizione in visione.