Un batterio invisibile, ma letale, torna a far paura in Italia dopo tre vittime registrate nelle ultime settimane. Il botulismo, malattia rara ma estremamente pericolosa, è provocato dalla neurotossina del Clostridium botulinum, capace di causare paralisi respiratoria se non diagnosticato in tempo.
Questo microrganismo sopravvive e si sviluppa solo in assenza di ossigeno, trasformando in potenziali trappole mortali conserve casalinghe di verdure, funghi sott’olio o alimenti preparati in condizioni igieniche inadeguate. I primi sintomi — palpebre cadenti, visione doppia o sfocata, difficoltà a parlare o deglutire, pupille dilatate, secchezza della bocca e stitichezza — spesso vengono scambiati per disturbi passeggeri. Ma se la tossina raggiunge i muscoli respiratori, il rischio di morte è altissimo.
Campanelli d’allarme nei barattoli contaminati includono coperchi gonfi, emissione di gas o rumori insoliti all’apertura. In questi casi, il prodotto va eliminato subito, anche se sembra normale. I sintomi possono comparire da poche ore fino a 10 giorni dopo l’ingestione; più alta è la concentrazione di tossina, più rapido è l’esordio.
La diagnosi richiede un’anamnesi precisa, esami clinici e analisi di laboratorio per individuare la tossina. Il trattamento è un’emergenza assoluta: somministrazione immediata di antitossina botulinica e, se necessario, supporto respiratorio in ospedale.
Gli esperti avvertono: la prevenzione è l’arma più efficace. Conserve solo con metodi sicuri — aceto, sale, pastorizzazione — e mai improvvisare “fai da te” senza basi scientifiche. Perché basta un solo barattolo contaminato per trasformare un pasto in una tragedia.