Una volta era l’immagine del desiderio sul grande schermo. Oggi è una donna sola, senza gas, senza casa, e con un passato troppo pesante per essere dimenticato. Michela Miti, la celebre “supplente sexy” dei film di Pierino con Alvaro Vitali, è tornata a far parlare di sé. Ma stavolta non per un film, né per una comparsata in TV. Bensì per un grido disperato, una richiesta d’aiuto che l’Italia non può più ignorare.
In una recente intervista al Corriere della Sera e al settimanale Gente, Miti ha raccontato la sua realtà attuale: non riesce più a mantenersi. È sola, senza entrate, e ha ricevuto lo sfratto dalla casa in cui vive in affitto. L’unica “buona notizia”? Lo sfratto è stato prorogato a settembre. Ma il conto alla rovescia è cominciato. E la casa dove vive da anni non ha neanche il gas: “Solo grazie a un fornetto elettrico riesco a cucinare una volta al giorno.”
Un tempo simbolo della commedia sexy all’italiana, Miti è diventata famosa a soli 18 anni grazie a una copertina di Playboy Italia e poi ai ruoli in pellicole cult come Pierino contro tutti, Viva la foca, Biancaneve & Co. e Vieni avanti cretino. Ma quella carriera sfolgorante non ha costruito nessuna sicurezza.
Dopo un lungo silenzio professionale, nel 1999 recita in Giallo Parma, scritto da Alberto Bevilacqua — il suo compagno per 18 anni — fino alla morte dello scrittore nel 2013. Da allora, nessun ritorno. Solo l’oblio. Fino a quando, nel 2020, Michela Miti ha trovato il coraggio di dire la verità su ciò che le era accaduto a 16 anni: uno stupro durante un provino, da parte di un produttore cinematografico. Un episodio agghiacciante che per decenni era rimasto sepolto sotto i tappeti luccicanti del cinema italiano.
Oggi, quella stessa industria che l’ha idolatrata, l’ha dimenticata. E l’Italia si ritrova a guardare, passivamente, una delle sue icone crollare nel silenzio e nella solitudine.