Il gesto di Eros Ramazzotti davanti alla bara di Pippo Baudo gela tutti: un addio che vale più di mille parole

Il 16 agosto l’Italia ha perso Pippo Baudo, l’uomo che più di ogni altro ha trasformato la televisione in un tempio di spettacolo, cultura e magia. Da quel giorno, un fiume di ricordi, testimonianze e omaggi ha travolto il Paese, confermando quanto fosse amato. Ma tra le tante presenze alla camera ardente al Teatro delle Vittorie di Roma, ce n’è stata una che ha lasciato senza fiato i presenti: quella di Eros Ramazzotti.

Nessuna dichiarazione, nessun clamore. Il cantautore romano è entrato a testa bassa, lentamente, come se ogni passo fosse un peso di riconoscenza e dolore. Non ha parlato, non ha sorriso. Ha soltanto allungato la mano e con estrema dolcezza ha accarezzato il legno della bara. Quel gesto, semplice e silenzioso, ha avuto la forza di un grido. Ha attraversato il silenzio della sala, diventando un momento eterno che ha toccato il cuore di chi c’era e di chi ha visto le immagini.

Perché quel gesto non era solo un addio: era un atto di riconoscenza. Ramazzotti sa bene che senza Baudo, forse, il mondo non avrebbe mai conosciuto la sua voce roca e intensa. Fu proprio Pippo, con il suo intuito leggendario, a credere in lui quando era soltanto un ragazzo pieno di sogni e paure. Fu lui a dargli lo spazio decisivo al Festival di Sanremo, aprendo una strada che sarebbe diventata una carriera internazionale. E in quella carezza silenziosa sembrava esserci tutto: il dolore della perdita, il grazie di un figlio artistico, la resa di un uomo davanti al suo maestro.

Attorno, la folla piangeva, composta e muta. Katia Ricciarelli in lacrime, Lino Banfi con un gesto d’altri tempi, Carlo Conti con parole brevi ma potentissime. Ma il momento di Ramazzotti ha gelato l’aria: un gesto muto che ha parlato più di mille discorsi. Subito dopo, Eros è uscito da una porta laterale, come a voler ricordare che quel giorno non c’era spazio per lui. La scena apparteneva solo a Pippo.

Il Teatro delle Vittorie è diventato per un giorno l’ultima regia del più grande conduttore italiano. E il gesto di Eros Ramazzotti resterà per sempre il simbolo di un legame che va oltre la musica e oltre la TV: un legame di vita.

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