Le parole di una giovane donna britannica, rilasciate a un quotidiano locale, hanno fatto il giro del mondo per l’assurdità e la crudeltà della vicenda. «Ho sempre saputo che mia suocera non mi amava, ma non avrei mai immaginato fino a che punto sarebbe arrivata per distruggere la mia vita» racconta la ragazza.
Dal momento in cui è rimasta incinta, la donna dice di aver subito continue intromissioni: dalle scelte alimentari alla decorazione della cameretta. Ma il punto di rottura è arrivato appena una settimana dopo il parto, quando la suocera si è presentata a casa con una busta contenente un presunto test del DNA, sostenendo che il figlio non fosse del marito.
Il documento si è rivelato falso: carta intestata rubata da un ospedale, dati inventati e un referto completamente contraffatto. «Ho contattato il laboratorio e mi hanno confermato che non esisteva alcuna analisi a mio nome» spiega la giovane.
Il marito, invece di difenderla, ha lasciato che la madre decidesse le sorti della loro relazione. «In pochi minuti mi sono ritrovata fuori casa. È stato allora che ho scelto la libertà, lontano da chi permetteva a un’altra persona di controllare le nostre vite».