La finale che avrebbe dovuto consacrare Jannik Sinner come eroe italiano si è trasformata in un palcoscenico di sportività estrema… forse troppa. Dopo la sconfitta, Sinner ha spiazzato tutti con parole che hanno diviso i tifosi: “Ho dato tutto, non potevo fare di più”. Una dichiarazione che suona come un atto di resa anticipata. Carlos Alcaraz, nuovo campione, ha colto l’occasione per esaltare il rivale-amico, ma i riflettori si sono accesi su un punto scomodo: il talento azzurro sta davvero costruendo un futuro da numero uno o rischia di diventare lo sparring partner ideale del fenomeno spagnolo?
Il pubblico italiano si è diviso: da un lato chi apprezza la sincerità e la sportività del campione altoatesino, dall’altro chi lo accusa di mancanza di killer instinct. Perché ringraziare e congratularsi così calorosamente dopo una sconfitta tanto pesante? Sportività o debolezza? Il dibattito impazza.
Alcaraz, invece, ha giocato la parte del vincente magnanimo: “Ti vedo più della mia famiglia, è incredibile quello che stai facendo”. Una frase che ha fatto sorridere, ma che per molti nasconde una sottile verità: Sinner sembra condannato a inseguire. E allora la domanda si impone: quante altre finali epiche dovremo vedere prima che l’azzurro riesca a ribaltare davvero la storia?