Amore o algoritmo? Cuore o calcolo? Se pensavi che solo le persone potessero decidere la fine di una relazione, preparati a cambiare idea. Perché nel 2025, a quanto pare, può bastare un chatbot per seppellire una storia d’amore. E così, nel teatro surreale della cronaca sentimentale italiana, va in scena la rottura più trash, assurda e spietata dell’era digitale.
Luca Onestini, ex tronista e volto noto della TV, è stato lasciato non da un altro uomo, né per un tradimento. Ma da una risposta generata da un’intelligenza artificiale. A rivelarlo è stato lui stesso in una diretta TikTok che in poche ore è diventata virale e che molti già definiscono un capolavoro di dolore digitale e umiliazione pubblica.
L’ex fidanzata, l’influencer Alesca Genesis, avrebbe chiesto a ChatGPT – sì, proprio l’assistente virtuale di OpenAI – se le conveniva stare ancora con lui. “Tu chiedi a un’intelligenza artificiale un consiglio sentimentale?”, ha urlato Luca, incredulo, col volto devastato e la voce tremante. “Io scioccato. Non so se sto sognando o se è un incubo.”
E se pensi che sia finita qui, ti sbagli. Perché quella che sembrava una favola – nata nel reality latino “La Casa de los Famosos”, tra baci davanti alle telecamere e dichiarazioni d’amore da copertina – era in realtà un castello di sabbia destinato a crollare miseramente.
Dietro il comunicato elegante e standard – “Veniamo da due mondi diversi” – si celava un retroscena fatto di insulti, disprezzo, manipolazione emotiva e (a detta di Luca) addirittura sfruttamento economico. Secondo lui, Alesca lo invitava a cena con la famiglia solo per far pagare a lui, senza nemmeno un grazie. Ma è nel suo sfogo che si percepisce il vero dramma: “Mi diceva che ero un pagliaccio. Che ero un narcisista. Che dovevo lottare per amore. Ma tu… mi hai mai amato davvero?”
Le sue parole sono uno schiaffo, un grido universale: quante persone, dopo una relazione finita male, si sono chieste: “Ma io per te cosa sono stato? Un amore o un esperimento?” Luca è il volto di tutti quelli che hanno amato e si sono sentiti ingannati. Che si sono fidati – e poi scaricati con un click.
Il web si divide. C’è chi lo difende, chi lo prende in giro, chi ride dell’intelligenza artificiale usata come “oracolo dell’amore”. Ma dietro la risata facile si nasconde qualcosa di più profondo e spaventoso: stiamo davvero delegando anche i nostri sentimenti alle macchine?
E così finisce una storia che doveva profumare di matrimonio e invece puzza di bugie. Non con un bacio. Ma con un prompt. Non con una rottura classica, ma con il consiglio di un algoritmo. Non con parole sussurrate, ma con righe di testo scritte da una macchina.
Luca, intanto, resta lì. Con una domanda che fa più male di mille risposte: “Ma come ho fatto a non accorgermene?”